Come attirare clienti nel tuo ristorante gratis senza sprecare soldi in pubblicità

Se vuoi sapere come attirare clienti nel tuo ristorante senza sprecare denaro in pubblicità avrai, in questo post, le risposte che stai cercando.

Infatti, una delle convinzioni più diffuse nel mondo della ristorazione è quello che per attirare clienti nel proprio locale sia necessario investire ingenti risorse economiche.

Risorse di cui spesso si è sprovvisti anche perché le spese per la gestione di un ristorante sono sempre talmente elevate da non lasciare quasi spazio ad altro.

Inoltre, chiunque abbia provato a pubblicizzare la propria attività può vantare esperienze poco gratificanti:

  • agenzie truffaldine che ti promettono di essere primo su Google ma l’unico risultato che ti portano è quello di aver regalato loro denaro;
  • volantini, manifesti, spot alla radio, inserzioni sui quotidiani e sponsorizzazioni varie che non ti hanno fatto neanche recuperare le spese;
  • contratti truffaldini che ti hanno vincolato per svariate centinaia di euro l’anno, magari per il sito web, fornendoti un prodotto di scarsa qualità.

La pubblicità per i ristoranti? E’ inutile per attirare i clienti!

Certo, in un blog che parla di marketing è abbastanza curioso utilizzare un’affermazione come questa.

La realtà però è che se il tuo obiettivo è quello di rilanciare il tuo ristorante cercando, pertanto, di attirare nuovi clienti, fare pubblicità non serve praticamente a nulla.

Ieri sera ho cenato in un locale torinese piuttosto rinomato per quanto sia stato aperto da pochi anni e sia gestito da ragazzi che hanno meno di quarant’anni.

Beh, loro non solo si sono ritagliati un posto di rilievo in un mercato saturo di locali come quello della città capoluogo del Piemonte, peraltro posizionandosi in una zona periferica della città, ma hanno avuto un tale successo che hanno scelto di aprire un secondo ristorante nel quale applicare le stesse strategie che hanno applicato ottimamente nel primo locale.

Cosa hanno fatto, se non hanno fatto pubblicità?

Semplice: hanno lavorato su 3 fronti, che ora illustrerò.

  1. Un’idea di cucina chiara, definita e legata al territorio.
  2. Un utilizzo ottimale delle public relations
  3. Una presenza intelligente sui social network e su internet.

Un locale di successo ha un’idea di cucina chiara

Non esiste un ristorante di successo che non abbia un’idea di cucina chiara e definita, immediatamente comprensibile dai clienti.

In questo locale l’idea di cucina è quella di una trattoria nella quale si preparano pochi piatti ma curati al minimo dettaglio, con materie prime fresche e provenienti dal territorio. Non trovi piatti da Masterchef con nomi altisonanti e presentazioni artistiche. Trovi piatti ben presentati ma di cui è il gusto e il sapore a colpirti.

Chi prenota in questo ristorante per la prima volta sa cosa aspettarsi. Se desidera un locale stellato si rivolge altrove. Se punta alla cena “di quantità” a prezzo basso, idem.

Questa idea di cucina viene COMUNICATA in modo efficace!

Il ristorante in questione ha un’idea di cucina precisa e lo comunica in maniera efficace. Essere specializzati o focalizzati è molto importante per distinguersi dalla massa di locali tutti uguali, ma se la gente non lo sa… allora non serve a nulla!

Le public relations: la pubblicità invisibile che paga di più!

Cosa sono le public relations e come possono essere utilizzate in un ristorante?

Come spiego nel mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, le public relations non sono altro che le “collaborazioni, le partnership e il passaparola mirato” che un ristoratore deve sfruttare per crearsi un giro di clientela.

Nella pratica, ciò che occorre fare è:

contattare gli influencer, i blogger, i PR, i giornalisti e fare in modo che parlino del tuo ristorante;
– creare delle partnership con titolari di attività “in target” in modo da condividere la rispettiva clientela;
– riuscire ad attirare, nel proprio locale, calciatori, sportivi, intellettuali e VIP in genere.

Certo, questo è un lavoro che non si improvvisa e che non si realizza da un giorno all’altro, ma è alla base dei locali più trendy e di maggior successo.

Approfondisco queste tematiche nel mio libro e qui non posso, per motivi di spazio, dilungarmi oltre. Sappi però che stiamo parlando di strategie che ti possono portare grande visibilità senza quasi investire denaro!

Nel locale in cui ho cenato ieri sera, per dire, sono soliti cenare i calciatori delle due squadre torinesi. E infatti ieri, al tavolo di fianco al nostro, cenava un calciatore della Juventus e della Nazionale, per la gioia manifesta dei bambini presenti e (apparentemente) più contenuta da parte degli adulti…

L’idea di frequentare il locale “dove vanno i calciatori” alletta i clienti e la speranza di cenare di fianco a loro e magari strappare una foto o un autografo agisce come una calamita per crearsi un giro di clientela fedele.

Il marketing che funziona: essere presenti su internet

Le nuove opportunità fornite dal web devono essere sfruttate da chiunque faccia business. Questo però va fatto in modo intelligente e consapevole, operando all’interno di una strategia efficace e razionale.

Il sito web di un ristorante non è solo “la tua vetrina su internet” come ti hanno detto fino ad oggi quelli che te ne volevano vendere uno a tutti i costi.

Usare Facebook per trovare nuovi clienti non significa che ti basta postare le foto di qualche piatto che proponi nel tuo locale ogni 2 o 3 settimane.

Twitter, Instagram, Pinterest e chi più ne ha più ne metta non rappresentano dei problemi ma delle risorse.

Questi banali concetti sono ignorati dalla maggior parte dei ristoratori, e non certo per colpa loro.

Nei locali di successo, però, c’è una strategia di marketing applicata al proprio ristorante, che può essere progettata e portata avanti dal ristoratore stesso o da persone dello staff correttamente formati.

Una strategia che preveda la creazione di un sito fatto in un certo modo, con un sistema di prenotazione online, con il menu sempre aggiornato e con i prezzi altrettanto aggiornati; che contenga foto, video e articoli nei quali si trasmette la propria idea di cucina, il proprio legame con il territorio e con le materie prime, in modo da far percepire al cliente che quel ristorante è molto di più che un locale nel quale mangiare qualche pietanza.

Una strategia che deve quindi prevedere una costante presenza sui social network che non si deve però limitare ai post tipo questo:

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Nella pagina Facebook del ristorante saranno pubblicate le foto dei piatti, sì, ma anche i selfie e gli scatti dei clienti; i video di preparazione delle ricette da parte dello chef e molto altro ancora, come spiego nel mio libro.

Allo stesso modo, un ristoratore competente e abile che sa come gestire un ristorante, sa che le recensioni da parte dei clienti NON sono un qualcosa da subire passivamente né un qualcosa di negativo dal quale difendersi.

Le recensioni, se positive e costanti, possono fare decollare un ristorante!

Ma, anche qui, aspettare che arrivino da sole, senza provare, in modo del tutto lecito, a incentivarle è davvero ingenuo. (Ne parlo in questo articolo: “Come avere migliaia di recensioni positive su TripAdvisor“).

Proprio mentre sto scrivendo questo articolo, ho ricevuto il seguente commento da parte di uno chef-blogger (categoria che mi lascia abbastanza dubbioso ma tant’è):

come attirare clienti per il tuo ristorante

A parte il fatto che questa persona non ha un ristorante proprio e, quindi, ignora i problemi reali che affronta quotidianamente chi svolge questa faticosa professione, essa non fa altro che riproporre un modo di pensare tipico di chi fa impresa in Italia:

“Basta fare bene il proprio lavoro per avere successo”

Ma allora, mi chiedo io, com’è che tutti i ristoratori che conosco (e sono tanti…), sostengono di essere i migliori nel loro lavoro, e poi, però, questo successo non ce l’hanno?

Certo, la crisi, la concorrenza, le tasse, il personale talvolta poco preparato eccetera eccetera sono tutti ostacoli lungo il cammino che porta al successo, però queste cose esistono per tutti, anche per chi davvero ha il ristorante sempre pieno di clienti che, felici e soddisfatti, riempiono TripAdvisor di recensioni entusiaste.

Se in uno stesso mercato ci sono 10 ristoranti e 8 sopravvivono a stento e 2 hanno successo, significa che ci sono 8 ristoratori che non svolgono bene il loro lavoro e solo 2 che lo fanno.

Ma sarà poi vero?

Davvero in quegli 8 ristoranti si mangia male?

Non sempre è così!

Spesso ci sono ristoranti nei quali si mangia bene, dove non ci sono grandi problemi di organizzazione interna, dove lo staff è gentile e il locale pulito e ben arredato, che però stentano a decollare o a fare i numeri che si facevano negli anni pre-crisi.

Ciò che accade a queste persone è che continuano a ragionare come ragionavano mio padre (idraulico) e mio nonno (che aveva un banco al mercato): lavora bene e non ti mancheranno mai clienti.

Oggi il mondo è cambiato, oggi c’è più concorrenza, più diffidenza, più necessità di saper comunicare con i tuoi potenziali clienti.

Oggi un locale nel quale il titolare non abbia:

  • Una strategia di acquisizione clienti che generi un flusso costante di nuovi clienti;
  • Un sistema di fidelizzazione dei clienti acquisiti per poter comunicare costantemente con loro;
  • La capacità di ottenere recensioni positive da parte dei clienti;
  • Una serie di public relations efficace,

non otterrà mai il risultato di avere un ristorante che gira alla grande!

E questo a prescindere da tutto il resto!

Certo, se nel tuo locale non c’è un’idea di cucina diversa da quella della massa dei ristoranti presenti nella tua città; se non utilizzi materie prime di qualità; se non proponi piatti ben preparati e ben presentati; se non hai uno staff efficiente; se non hai un sito web che comunichi la tua idea e ti avvicini al cliente che vorrebbe prenotare un tavolo; se non sei presente sui social… allora un buon marketing NON ti porterà grandi risultati, anzi.

Se lavori bene e conosci e applichi le strategie di marketing, otterrai grandi successi.

Se lavori male e fai marketing non fai che amplificare la tua scarsa professionalità e il fallimento arriverà ancora prima!

La cosa molto interessante, per chiudere il discorso, è che tutte le strategie di cui ho parlato in questo lungo post, che spero tu abbia apprezzato, non richiedono grandi investimenti di risorse, anzi.

Ciò che devi davvero fare è investire nella tua formazione, nel tuo modo di concepire la tua professione. Fin quando ritieni che il tuo lavoro sia quello di “gestire” un locale badando a ciò che accade in cucina e in sala, oltre che occuparti di fornitori e burocrazia, allora non potrai mai far decollare il tuo business.

Se inizi a comprendere che, come primo passo, devi capire come applicare le strategie che ti ho accennato in questo post (e che approfondisco nel mio libro: “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, allora tutto verrà di conseguenza.

Basta regalare denaro a sedicenti agenzie marketing o a tipografie specializzate in volantini e manifesti.

Inizia a studiare e vedrai che non ti servirà più denaro per pubblicizzare il tuo ristorante ma basterà sfruttare la tua competenza per avere il successo che meriti.

 

Se vuoi scoprire come creare un sistema di acquisizione clienti senza più sprecare denaro, leggi il mio libro: “Da Bottegaio a Commerciante di Successo

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Quanto costa e come aprire un ristorante oggi in Italia

Sai, Emiliano, sto pensando di aprire un ristorante. Non sono contento del mio lavoro, mi sono stancato di dipendere sempre da qualcuno. Potresti spiegarmi come aprire un ristorante in Italia? E quanto costa?”.

Questa è la conversazione che ho avuto con un mio amico pochi giorni fa e che mi ha spinto a scrivere questo articolo.

Attenzione: di articoli che ti spiegano quali sono i costi per l’apertura di un ristorante e le varie pratiche burocratiche è pieno il web. Pertanto, ho pensato di fare qualcosa di diverso.

[Per saperne di più…]

Marketing per ristoranti: 3 strategie che puoi applicare subito

C’è grande fermento nel marketing per ristoranti: uno stuolo di esperti di internet si sono riciclati in questo settore, quello della pubblicità e dell’acquisizione clienti online, e propongono costose quanto semplicistiche soluzioni per chi si occupa di ristorazione da decenni.

Che ci sia crisi nel mondo della ristorazione è assodato. Ma è una crisi insolita, poiché a fare da contraltare alla difficoltà da parte di molti locali nello sbarcare il lunario c’è il boom della cucina di alto livello in Italia, come confermato dai dati appena pubblicati:

Secondo la Federazione italiana esercizi pubblici, il settore della ristorazione ha incassato, nel 2015, 76 miliardi di euro, contro i 74 del 2014. Il settore, quindi, è paradossalmente in crescita.

[Per saperne di più…]

10 consigli e trucchi per fare pubblicità su Facebook e ottenere risultati

La pubblicità su Facebook non sempre risulta essere efficace. Negli ultimi mesi si è scatenata, su internet, la corsa a convincere tutti i titolari di piccole attività del fatto che Facebook rappresenti la soluzione a tutti i loro problemi di acquisizione clienti.

La verità è che soltanto se creata in un certo modo la pubblicità su Facebook porta risultati.

Esistono delle strategie che io utilizzo nelle mie campagne e che mi hanno consentito di massimizzare i risultati ottenuti e che ho deciso di condividere in questo post.

1. Crea una promozione

Come ho spiegato anche in questo articolo: Quando la pubblicità su Facebook non funziona, il modo peggiore per creare delle inserzioni sponsorizzate è fare come in figura:

pubblicità su facebook

Cioè creare un’inserzione che promuove un servizio del tutto indifferenziato e che non attira per nulla l’interesse dei potenziali clienti. Perché sì, certo, tutti potremmo avere interesse a portare a lavare i nostri panni presso questa lavanderia, ma sicuramente non ci pensiamo mentre stiamo navigando su Facebook cazzeggiando allegramente.

Inoltre, dove si trova questa lavanderia? Qual è il vantaggio che mi offre rispetto alla mia lavanderia abituale?

No, in questo modo si stanno sprecando solo soldi.

Crea SEMPRE delle promozioni per attirare l’interesse delle persone, per distoglierle da ciò che stanno facendo per far loro affermare: “oh, guarda, interessante!”.

Inoltre, crea delle promozioni che siano anche decisamente vantaggiose per il cliente. Se vuoi attirare nuovi clienti, tieni sempre presente che ciò che davvero ti interessa non è l’incasso che ricaverai direttamente dalla promozione ma dalla spesa che il cliente effettuerà nel corso del tempo, quando lo avrai fidelizzato.

2. Richiedi un’azione

Strettamente legato al punto successivo, c’è la necessità di creare sempre un richiamo all’azione (CTA Call To Action) che stimoli l’utente a fare qualcosa. Non basta pubblicare l’offerta, occorre chiedere esplicitamente di fare qualcosa. Chiamare un numero di telefono o, meglio ancora, il classico “Clicca Qui”.

Una volta entrati nella pagina della promozione, i potenziali clienti dovranno avere la possibilità di telefonare, di compilare un form contatti o lasciare i dati per essere richiamati.

Purtroppo, molti annunci pubblicitari online, che siano essi su Google o su Facebook, rimandano i clienti alla home page del sito, causando quindi una perdita di tempo al cliente che dovrà andarsi a cercare poi le informazioni che gli servono.

3. Usa anche i post sponsorizzati

I post sponsorizzati, se realizzati con determinati criteri, possono portare dei risultati importanti, anche rispetto agli altri tipi di obiettivi che vengono resi possibili da Facebook Ads, il più diffuso dei quali è l’interazione con una pagina web.

Infatti, nei post sponsorizzati è possibile scrivere titoli molto lunghi senza avere limiti, idem dicasi per testi e descrizioni. Inoltre, anche la regola del 20% della quota di testo rispetto all’immagine è stata recentemente modificata ma solo per determinati tipi di obiettivi (leggi qui per approfondire), consentendoti maggiore libertà. Infine, è possibile utilizzare i simboli e le emoticon, che contribuiscono ad attirare l’attenzione dei potenziali utenti.

4. Utilizza un’immagine con offerta in evidenza

Nelle mie inserzioni utilizzo spesso questa tipologia di creatività:

Esempio Pubblicità Facebook

Metto cioè sempre in evidenza la tua offerta, direttamente nell’immagine.

5. Fai dei test con budget minimo

Fare i test è uno dei grandi vantaggi delle inserzioni online. Mentre per un volantino o uno spot radiofonico è impossibile sapere quale creatività o quale messaggio risulterà essere più efficace prima di dedicargli tutto il budget, su internet, e su Facebook in particolare, è invece possibile fare dei test al fine di trovare la soluzione migliore.

Usa il budget minimo consentito ed effettua delle prove. Prova a cambiare l’immagine. Prova a sostituire il titolo. Prova, infine, a modificare la descrizione. Quando avrai raccolto dati a sufficienza, metti tutto il budget sulla scelta che avrà vinto.

6. Lascia sia Facebook a decidere il costo per click

Nelle impostazioni della campagna su Facebook, devi impostare il budget e decidere se assegnare un prezzo al quale sei disposto a pagare per ogni click sulla stessa, oppure se lasciare che sia Facebook a decidere, come in figura:

Costo pubblicità su Facebook

Il mio consiglio è di cliccare su: “Automatica” e non su manuale, nonostante su “Manuale” si possa inserire un costo di sicurezza anche molto contenuto. Perché non farlo?

Perché inserendo un prezzo troppo basso si rischia di non far apparire il proprio annuncio o di farla visualizzare poche volte rispetto a quanto sarebbe ottimale.

Personalmente lascio che sia Facebook a stabilire il costo per ogni singolo click. Facebook sa qual è il prezzo ottimale per un’inserzione e ha tutto l’interesse a fare in modo che abbia successo.

Ciò che ho rilevato è che per le prime ore, o anche il primo giorno, dalla partenza di una campagna impostata su “Automatica”, il costo per click è abbastanza elevato, ma dal giorno seguente si calibra e inizia a raggiungere il suo livello ottimale e sostenibile.

Quel che puoi fare è verificare quale prezzo raggiungi dopo qualche giorno e provare poi ad abbassarlo un po’ per vedere se i risultati sono comunque positivi a fronte di costi ridotti.

7. Per le attività locali: limita il raggio d’azione

Ci sono attività locali che sono talmente tante diffuse in ogni città e in ogni quartiere che non è possibile pensare di poter attirare clienti che vivono dalla parte opposta della città. Per un ristorante ci si sposta e anche di parecchio. Idem dicasi per l’acquisto di un prodotto molto specifico e particolare. Ma, di certo, non ci si sposta di quartiere per andare dal parrucchiere o per la tintoria.

In questi casi, è bene contenere, limitare il raggio di azione delle persone che visualizzeranno l’inserzione nell’arco di 1 km o 2. Ovviamente dipende dal tipo di attività. Come fare per decidere la giusta distanza? Semplice, si valuta la provenienza dei tuoi clienti abituali. Vengono da te persone che abitano molto lontano? Vengono da fuori quartiere o solo dalle vicinanze?

8. Non scrivere troppo testo, usa frasi brevi

La gente ha poca voglia di leggere, specie su Facebook. Pertanto, limita le tue descrizioni a un paio di frasi, eliminando tutto il superfluo. Non distrarre l’utente con descrizioni inutili, punta sulle cose che più interessano: come risolvi il problema del tuo potenziale cliente? A che prezzo? Cosa deve fare per ottenere la soluzione? Limitati a questi dati.

9. Cerca il titolo migliore

Il titolo è, dopo l’immagine, l’elemento che condiziona maggiormente il successo di una campagna su Facebook Ads. Scrivi titoli brevi ma efficaci, che attirino l’interesse e che parlino del cliente e della soluzione che proponi. Usa le domande (Cerchi un ristorante? Taglio e piega 10 euro? Eccetera eccetera). Anche in questo caso, fai delle prove, dei test per scoprire quali sono i titoli che funzionano meglio e che attirano più click.

10. Ferma la campagna quando rende meno, ma sii pronto a riesumarla!

Anche le campagne più efficaci, che ti stanno dando grandi risultati, dopo qualche tempo inizieranno a non rispondere più allo stesso modo. Otterrai, a parità di spesa, meno conversioni, meno click e a un prezzo più caro. Questo non significa che la tua campagna non è più valida. Significa solo che è andata in saturazione.

Ciò che devi fare è, semplicemente, mettere in pausa la campagna e crearne un’altra o effettuare delle modifiche. Dopo qualche settimana potrai riesumare la campagna di successo e ottenere gli stessi risultati di un tempo.

 

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Quando la pubblicità su Facebook non funziona ed è meglio usare altre strategie

Quando la pubblicità su Facebook funziona per il tuo business? E quando, invece, non funziona e sarebbe preferibile utilizzare altre strategie? In questo post ti spiegherò come fuggire dalla retorica e dalla moda del momento che vuole che Facebook Ads sia la panacea di tutti i mali, capace di risolvere i problemi di ogni azienda portandola al successo.

Come si fa pubblicità su Facebook?

Fare pubblicità su Facebook è piuttosto semplice: si accede al proprio account, si clicca sul pulsante “Crea inserzioni”, si configura il profilo pubblicitario inserendo i dati della propria attività e il metodo di pagamento et voilà, si è pronti per partire e mostrare al proprio target, al proprio pubblico potenziale di clienti le inserzioni che pubblicizzano i prodotti o servizi che si vendono.

Semplice, vero?

In effetti la genialità di chi ha inventato il sistema Facebook Ads sta proprio nella semplicità del sistema di creazione delle inserzioni. Se si prova a creare una campagna da zero su Google Adwords ci si renderà conto che non è un’impresa agevole. Servono tutorial, guide, sperimentazioni anche solo per fare dei piccoli test a basso budget. Con Facebook no. Con Facebook è impossibile arenarsi in un passaggio, perché il famoso social ha codificato una serie di passaggi obbligatori che ti guidano nella creazione di un’inserzione senza troppi problemi.

L’unico, vero, problema è quello di riuscire a creare delle inserzioni che portino dei risultati utili alla tua attività.

Qui si fermano in molti.

Quando la pubblicità su Facebook non funziona?

La pubblicità su Facebook non funziona per tutta una serie di motivi che possiamo sintetizzare in questi punti:

  1. Se si sbaglia target;
  2. Se si punta alla domanda consapevole;
  3. Se non si usano le creatività giuste;

Ma, più di tutto, se:

  • Non si offre un reale vantaggio ai potenziali clienti

Saper selezionare il giusto target, ossia pubblico di riferimento a cui proporre le proprie comunicazioni pubblicitarie è fondamentale. Spesso una campagna non dà i giusti risultati proprio perché si è selezionato in modo errato o impreciso il pubblico di riferimento. Facebook fornisce molte opzioni di scelta, dai dati demografici agli interessi, oltre che la possibilità di limitarlo geograficamente, ed è bene evitare di commettere il classico errore del voler includere più persone possibile per garantirsi maggiori probabilità di successo.

Proprio nei giorni scorsi abbiamo dovuto “catechizzare” un cliente poiché si lamentava dei risultati non all’altezza di quanto investito. Avendo un’attività di riparazione elettrodomestici a Verona, puntava sull’acquisizione clienti non sono a Verona ma anche a Venezia, Mestre, Padova, Belluno. Pensava di aumentare le proprie possibilità di successo, ma sbagliava. Chi ha un elettrodomestico da riparare cerca un’attività nella propria provincia, non chiama certo un’attività a 100 e passa chilometri di distanza!

Allo stesso modo, se hai un tipo di attività molto locale, come un’estetista o una parrucchiera, devi delimitare il tuo target geografico fino al tuo quartiere, lasciando perdere il resto della città. Questo perché le persone non prendono l’auto o i mezzi pubblici per un taglio di capelli o una ceretta! E, se anche lo facessero, lo farebbero solo per quella volta, solo per approfittare dell’offerta vantaggiosa, per poi dileguarsi per sempre. Siccome devi sempre puntare alla fidelizzazione dei clienti sul lungo periodo, estendere le promozioni a persone che poi non si potranno fidelizzare, significa sprecare denaro.

Se si ha un’attività che non può puntare sulle promozioni o se, soprattutto, punta su un’urgenza immediata, sulla risoluzione di un problema inatteso e che va risolto subito, allora utilizzare Facebook Ads rappresenta un errore.

Ad esempio, se si ha male a un dente, si avrà necessità di cercare subito un dentista e lo si fa su Google, non certo aspettando che appaia un post sponsorizzato su Facebook Ads!

Il caso del dentista, come quello dell’idraulico, è quello di classico di domanda consapevole. Facebook, viceversa, agisce meglio in caso di domanda latente, ossia un bisogno, un interesse che è presente nel cliente ma non è evidente.

Ciò che occorre mettersi in testa, una volta per tutte è che:

Il segreto, unico, per creare pubblicità che portino dei risultati, è quello di decifrare il processo di acquisto da parte del cliente e agire di conseguenza.

Se i tuoi clienti, come spiego nel post: “Meglio Google o Facebook per pubblicizzare un’azienda?“, cercano i prodotti o servizi che vendi su Google, allora devi essere su Google. Non ci sono alternative.

Infine, uno dei motivi per i quali le tue inserzioni su Facebook potrebbero non funzionare è relativo alla scelta di creatività che non attirino l’interesse degli utenti.

L’utente, su Facebook, non sta cercando nulla di preciso, sta solo passando il proprio tempo. Per attirarne l’attenzione, occorre colpirlo, sorprenderlo. E questo si ottiene nei seguenti modi:

  • Con un titolo accattivante;
  • Con un’immagine forte;
  • Con l’utilizzo di un copy persuasivo;

Puoi anche avere il prodotto più figo e cool del mondo o proporre l’offerta più vantaggiosa della terra, ma se non saprai come farla notare ai tuoi potenziali clienti starai solo sprecando denaro.

Ma il vero motivo per il quale Facebook non porta risultati vantaggiosi a chi la utilizza come pubblicità è che:

Non si offre un reale vantaggio ai potenziali clienti

Ogni volta che vedo inserzioni come questa:

Pubblicità che non funziona

mi chiedo perché, questa persona, abbia deciso di sprecare in questo modo il proprio denaro.

Non conosco i dati, ma posso immaginare che un ads come questa non raggiunga neanche l’1% di CTR, ossia di click. Pensi che qualcuno possa trovare un motivo per per essere attirato da una lavanderia che fa “servizio solo stiro” e “lavaggio a secco e ad acqua”? Sono ignorante in materia, ma credo che nessuno pensi: “Ma dai! Che servizio eccezionale! Fammi cliccare!”.

Questo significa che una tintoria non può usare Facebook per attirare clienti? No, affatto!

Ma non di certo con un’ads di quel tipo!

La stessa tintoria avrebbe dovuto creare una promozione molto vantaggiosa, focalizzata su un solo servizio, accompagnata da un’immagine interessante e che metta subito in evidenza l’offerta, oltre a renderla visibile solo a chi abita nelle immediate vicinanze (1 km e non di più) della propria sede.

Un’offerta che si paleserà dopo il click dell’utente che, anziché accedere alla home page del sito (altro errore gravissimo che commettono gli inserzionisti improvvisati), atterrerà in una pagina nella quale si parla solo della promozione e si spiega come aderirvi. Stampando un coupon oppure compilando un form con i propri dati.

Pubblicità su Facebook, come e quando farla

Riepilogando quanto detto finora, possiamo affermare che la pubblicità su Facebook funziona quando:

  • si intercetta la domanda latente;
  • si crea una promozione realmente vantaggiosa;
  • si seleziona il giusto pubblico.

In tutti gli altri casi è bene riflettere con calma e analizzare il processo di acquisto tipico del proprio cliente-tipo al fine di delineare una strategia di marketing adeguata.

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mokup

 

Meglio Google o Facebook per pubblicizzare un’azienda?

E’ meglio utilizzare Google o Facebook per fare pubblicità? Il dilemma, che poi equivale a chiedersi se sia meglio fare pubblicità con Google Adwords o Facebook Ads, che sono i due servizi di advertising che i due colossi web mettono a disposizione dei loro clienti e che ne rappresentano la maggiore fonte di incassi; il dilemma, dicevo, rappresenta un classico per chiunque abbia una piccola attività e necessiti di visibilità online.

In questo articolo cercherò di dare una risposta che sia utile e che ti guidi nella scelta.

La pubblicità su Google: Google Adwords

Come funziona la pubblicità su Google? Il modo è molto semplice e lo si comprende dando un’occhiata alla seguente immagine:

Pubblicità su Google

Quelli dentro al rettangolo rosso sono i risultati di Google Adwords mentre quelli in verde sono i risultati cosiddetti organici.

Il sistema è il seguente: vai su Google Adwords https://www.google.it/adwords/  ed effettua l’iscrizione inserendo tutti i dati relativi alla tua attività e quelli per la fatturazione e il pagamento. Dopodiché ti verrà chiesto di selezionare delle parole chiave.

Se hai un ristorante, allora andrai a cercare di selezionare quelle parole chiave che corrispondano a quelle maggiormente utilizzate dai potenziali clienti. Ad esempio, per un ristorante di pesce a Torino, cercherà: “Ristorante, ristorante di pesce, trattoria a Torino, ristorante a Torino, miglior ristorante di pesce” eccetera eccetera.

Una volta selezionate le parole chiave, andrai a scegliere la cifra che sei disposto a pagare per ogni singolo click. In base alla competitività di una parola chiave, Google stabilirà un prezzo relativo ad ogni posizione nella pagina di ricerca.

Come si vede nella figura di sopra, chi più pagherà per ogni singolo click, apparirà più in alto. Chi meno pagherà, finirà magari nella colonna destra o, addirittura, nella seconda pagina di ricerca.

Quanto costa la pubblicità su Google?

La pubblicità su Google Adwords non ha un costo prestabilito. Il suo grande successo deriva anche da lì. Quando è apparso sul mercato, Adwords ha sorpreso tutti stravolgendo il modo in cui veniva venduta la propria pubblicità. Fino ad allora, la pubblicità veniva fatta a preventivo. C’era un’agenzia pubblicitaria che faceva un prezzo sulla base delle richieste del cliente. Il sito costa tot; i volantini costano tot; i banner in un sito costa tot; i manifesti tot, eccetera eccetera.

Adwords ha scombussolato questo mondo perché ha detto al cliente: decidi tu quanto pagare. Vuoi spendere 10 euro? Ok, potrai acquistare queste parole chiave per tot giorni. Vuoi spenderne 1000 al giorno? Perfetto, potrai garantirti grandi risultati. Vuoi sempre essere al primo posto per una determinata parola chiave? Perfetto, farò in modo che tu possa ottenere questo risultato.

Oggi lo stesso principio, a differenza dell’utilizzo di parole chiave, viene utilizzato anche da Facebook Ads. Ciò che è cambiato molto, rispetto a qualche anno fa, sono i costi, e quindi il budget, che occorre investire per determinate parole chiave.

In certi settori, come quello turistico, ci sono aziende che hanno colonizzato i risultati, come Booking.com o TripAdvisor, potendosi permettere di investire milioni e milioni di euro in questo tipo di campagne.

In settori locali, i costi sono decisamente più abbordabili ed è possibile entrare in questo tipo di visibilità entrando in competizione con i concorrenti che già la utilizzano. Il costo per ogni singolo click però è costantemente aumentato e alcuni inserzionisti hanno abbandonato Adwords perché non lo trovavano più vantaggioso.

La pubblicità su Facebook: Facebook Ads

La pubblicità su Facebook ha rivoluzionato il mondo del web. Quando Facebook si quotò in borsa, nel 2012, ancora c’erano dubbi su come potesse fare soldi. Era il più utilizzato sito al mondo, tra web e applicazione per i cellulari, eppure faceva pochi soldi.

Oggi Facebook è una macchina da soldi, e lo è proprio grazie a Facebook Ads.

La pubblicità su Facebook Ads funziona in modo molto semplice: il cliente crea un account su Facebook Ads, da qui: http://facebook.com/ads/manager/  configura il suo account con i dati di pagamento e sceglie che tipo di obiettivo vuole raggiungere. Ecco la schermata che appare e che mostra i tipi di obiettivi che è possibile impostare:

Pubblicità su Facebook

Si può puntare quindi sull’aumento della notorietà del brand, sulla ricerca di clienti potenziali o sulle vendite dirette di prodotti.

Una volta scelto l’obiettivo, si stabilisce un budget ma, soprattutto, si seleziona il tipo di pubblico al quale mostrare l’inserzione.

E’ possibile chiedere a Facebook di mostrare la propria inserzione sulla base dei seguenti dati:

  • Età, sesso, religione
  • Lavoro, titolo di studio
  • Interessi

Le opzioni possibili sono innumerevoli e si può affinare il target in modo molto preciso. E questa rappresenta la caratteristica più importante di Facebook Ads e quella che ha contribuito all’ottenimento del grande successo che ha avuto.

 

Quanto costa la pubblicità su Facebook Ads?

Fare pubblicità su Facebook ha un costo che è stabilito, come nel caso di Google Adwords, dal cliente stesso.

Stabilisci tu il budget, da un minimo di 5 euro a salire, poi scegli se utilizzare un budget di spesa quotidiana oppure se stabilire una spesa totale per tutta la durata della campagna.

Anche in questo caso, puoi scegliere se pagare per il singolo click o per le visualizzazioni, a seconda anche del tipo di obiettivo che si è scelto.

Per trovare il modo che funziona meglio per il proprio caso è bene testare e sperimentare più che fidarsi di quel che viene scritto in una guida.

Quando usare Google per le proprie campagne pubblicitarie

Cerchiamo ora di capire, dopo aver visto le principali caratteristiche di entrambi gli strumenti pubblicitari, in quale caso sia meglio usare l’uno e in quali l’altro, cominciando da Google Adwords.

Quando è da preferire Adwords?

Google Adwords è particolarmente indicato quando gli utenti vanno sul motore di ricerca Google alla ricerca, appunto, della soluzione di un problema o al soddisfacimento di un bisogno.

Come dice Alessandro Sportelli nel suo libro: “Il succo del web marketing“,  il metodo più importante per creare delle campagne pubblicitarie di successo è quello di codificare il modo in cui i clienti arrivano all’acquisto, il loro percorso.

Se i tuoi clienti cercano su Google il prodotto o il servizio che vendi allora devi investire in Google Adwords e, se possibile, anche nel posizionamento SEO su Google.

Facciamo un paio di esempi per comprendere cosa intendo.

Se sei un dentista, i tuoi clienti sono mossi da una necessità, che è quella di attenuare il loro dolore ai denti o rimuovere una carie. Se non conoscono già un dentista e non hanno a disposizione il relativo numero di telefono, andranno su Google e cercheranno “Dentista a …” inserendo il nome della loro città. I dentisti che acquistano visibilità su Google con Adwords per quella parola chiave saranno contattati per primi dai potenziali clienti.

Rispetto a Facebook Ads, il processo di vendita tramite Adwords è più veloce, poiché le persone, appunto, sono mosse da un bisogno o una necessità o avranno già preso le informazioni necessarie in precedenza. Quando cercano su Google significa che hanno una certa urgenza.

Lo stesso caso si ha per un idraulico (se ti si rompe un tubo hai urgenza di ripararlo), per un meccanico (se ti si guasta l’auto devi farla riparare) e per un medico specialista (se hai un problema fisico devi trovare la cura prima possibile).

Se, ad esempio, hai un ristorante il discorso è differente. Infatti, il cliente di un ristorante dapprima va su TripAdvisor e cerca i migliori ristoranti della sua città (o di quella nella quale si trova), poi legge le recensioni e, infine, va su Google e cerca il nome del ristorante per accedere al sito dello stesso e prenotare, dando magari un’occhiata al menu e ai prezzi.

Il percorso che compie l’utente è fondamentale per comprendere che tipo di pubblicità fare.

Quando usare Facebook per le proprie campagne pubblicitarie

Facebook si rivela molto adatto in due casi distinti:

  1. Quando si vogliono intercettare clienti che non stanno cercando qualcosa in particolare;
  2. Quando si hanno pochi soldi da investire ma, magari, molte risorse da condividere.

Quando le persone sono su Facebook non lo fanno certo per lavoro o per approfondimento culturale. Sono su Facebook per trascorrere il tempo e per restare in contatto con gli amici. Pertanto, mostrare a queste persone l’inserzione di un idraulico o di un dentista non è una scelta troppo azzeccata (anche se, come vedremo dopo, questa affermazione è parziale).

Le persone che sono su Facebook però lasciano traccia dei loro interessi mettendo “mi piace” ai vari post e parlando di alcuni argomenti. Inoltre, scrivono dove vivono, che lavoro svolgono, che libri leggono, dove hanno studiato e molto altro ancora.

Queste informazioni rappresentano il vero “tesoro” di Facebook. Queste informazioni rappresentano una grande risorsa per gli investitori pubblicitari, sia che abbiano una piccola attività che una grande impresa.

Infatti, se hai un ristorante puoi pubblicizzarlo pubblicando delle offerte lastminute. Se fai vendita online di prodotti di elettronica potrai mostrare delle offerte relative addirittura al tipo di cellulare che l’utente possiede (ad esempio: cover per iPhone agli utenti che hanno un iPhone).

Per molte attività Facebook rappresenta la fonte più importante di clienti.

Anche quando si hanno pochi soldi a disposizione è preferibile scegliere Facebook rispetto a Google. Qualche tempo fa mi ha scritto il titolare di una piccola ditta di impianti di condizionamento, scoraggiato dal fatto di aver provato a investire del budget su Google Adwords ottenendo però risultati poco confortanti. Soprattutto, era il costo per ogni click che risultava essere troppo caro, visto anche che solo una minima parte delle persone che chiedono un preventivo, in quel settore, conferma poi il lavoro.

Così gli ho consigliato Facebook Ads. Certo, come dicevamo prima, ha poco senso parlare di condizionatori a chi è su Facebook e sta allegramente “cazzeggiando”. Però è vero che se fa particolarmente caldo e le persone vedono una pubblicità ben realizzata, con un testo persuasivo e un’immagine azzeccata, che promuove un’offerta molto vantaggiosa relativa ad un condizionatore, allora le probabilità di successo, e di acquisizione del cliente, aumentano.

Il tutto, a un costo molto contenuto rispetto ad Adwords.

Costa di più Google Adwords o Facebook Ads?

La risposta è molto semplice: tutto è legato alla competizione presente per accaparrarsi gli spazi. Gli spazi su Google così come quelli su Facebook sono limitati e non infiniti. Pertanto, più persone ci sono che competono per le prime posizioni, più queste saranno costose. Ad oggi, Google Adwords è utilizzato (sarebbe meglio dire: colonizzato) dai grandi brand multinazionali ma anche dai piccoli imprenditori che, avendo capito l’efficacia del mezzo, hanno imparato a utilizzarlo alla perfezione.

Lo spazio per chi vuole iniziare è piuttosto contenuto e molto costoso.

Viceversa, su Facebook c’è molto più spazio. E’ vero, anche qui le multinazionali e i brand più importanti stanno acquistando grandi quantitativi di spazi, ma per i piccoli ci sono ancora molti margini per acquistare pubblicità a costi decisamente contenuti.

 

Quanto costa fare pubblicità su Facebook e come dedurne la spesa

Fare pubblicità su Facebook è diventata, per molte aziende, un’esigenza oltre che un’opportunità. Infatti, da un lato i costi degli annunci su Google Adwords hanno raggiunto dei prezzi troppo elevati per poter essere sostenuti anche dai titolari di piccole attività, dall’altro, Facebook Ads consente di individuare in modo molto preciso il target, il pubblico di riferimento.

Per chi gestisce una piccola attività, un’azienda, un negozio e, spesso, ci lavora in modo esclusivo, senza l’aiuto di dipendenti, investire in forme pubblicitarie “vecchio tipo”, quelle che non portano alcun vantaggio concreto in termini di nuovi clienti, rappresenta uno spreco di denaro che non è più sostenibile.

Facebook Ads è diventata una risorsa strategica, dunque, per tutti i titolari di piccole aziende.

Ma è evidente come per chiunque faccia impresa, occorra valutare i costi di qualunque “uscita”.

Approfondiamo dunque questo argomento.

Qual è il costo della pubblicità su Facebook?

L’aspetto più rivoluzionario non solo di Facebook Ads, ma della pubblicità di tipo “paga per ogni click” che rappresenta la norma online, è quello di determinare con esattezza l’importo che si vuole spendere.

Su Google Adwords, ad esempio, si imposta un budget giornaliero e anche il costo del singolo click su ogni annuncio. Puoi decidere di spendere 10 euro al giorno e decidere di pagare, per ogni click su ogni annuncio, legato alle singole parole chiave scelte, un tot prestabilito.

Su Facebook funziona in modo simile, anche se è consigliabile, come io faccio nel mio corso “Usa Facebook per Lavorare“, determinare il budget lasciando che sia Facebook a stabilire quale debba essere il costo per ogni singolo click.

In pratica, per fare pubblicità su Facebook si imposta un budget fisso, come in figura:

Scelta del budget di spesa

Si sceglie la cifra da investire e si stabilisce se questa verrà consumata ogni giorno oppure se rappresenterà il budget totale per tutta la durata della campagna.

spesa giornaliera Facebook Ads

La seconda opzione da scegliere, è quella relativa alla programmazione della campagna. Si può scegliere se far partire l’inserzione da oggi e farla proseguire in modo continuativo, oppure impostare una data di inizio e di fine. Se si imposta il budget totale si può inoltre decidere gli orari nei vari giorni della settimana nei quali mostrare l’inserzione al proprio pubblico. Opzione, questa, molto importante.

Nell’opzione: “importo dell’offerta” puoi scegliere se lasciare che sia Facebook a ottimizzare il costo di ogni singolo click oppure impostare su “Manuale” per inserire la cifra che si è disposti a sostenere per ogni singolo click. Io, come detto in precedenza, lascio che sia Facebook a decidere.

Perché prediligo questa scelta? Per il semplice motivo che siccome Facebook ha come obiettivo ultimo quello di massimizzare i guadagni, avrà la sua convenienza a far sì che la mia inserzione sia visualizzata, e cliccata, più volte possibile. Un’inserzione per la quale si è deciso di pagare troppo poco per ogni click occuperà spazio e Facebook non ne trarrà vantaggio. Il rischio, quindi, è quello di non apparire abbastanza spesso, vanificando l’efficacia della campagna.

Lascia che sia Facebook a stabilire il prezzo della tua inserzione su Facebook!

In definitiva, il vantaggio di fare pubblicità su Facebook è quello di poter stabilire quale sarà il prezzo da sostenere. Un vantaggio mica da poco! La regola d’oro, quindi, è quella di iniziare con un budget basso, sperimentare le inserzioni che rendono di più, che fanno ottenere il numero più elevato di conversioni, vendite o acquisizione di potenziali clienti, e poi aumentare il budget al fine di ottenere i migliori risultati possibili.

Come si paga la pubblicità su Facebook?

Non appena si crea un account pubblicitario su Facebook Ads, ossia andando sulla pagina: http://facebook.com/ads/manager/ viene chiesto di impostare un metodo di pagamento. Se si dispone già di un account di Facebook Ads si può cambiare il metodo di pagamento andando sulla scheda “Fatturazione” e cliccare su: “Modifica metodo di pagamento”.

In che modo è possibile pagare? Il modo più semplice è quello della carta di credito. Le carte di credito disponibili sono: Visa, Mastercard, American Express, Discover. Per chi non dispone di una carta di credito è possibile pagare con il proprio account PayPal o mediante bonifico bancario.

Gli addebiti non avvengono immediatamente.

Come scritto nella pagina ufficiale: “La frequenza degli addebiti dipende dalla valuta e dal metodo di pagamento che usi per pagare le inserzioni. Dipende anche dall’eventuale impostazione di una soglia di fatturazione.”

Si paga in definitiva al raggiungimento della soglia di fatturazione o alla fine di ogni mese.

La cosa più importante, però, è che fare pubblicità su Facebook non solo può portare visibilità, contatti, vendite di prodotti e nuovi clienti, ma è anche fiscalmente deducibile.

La deducibilità di Facebook Ads

Facebook risulta essere un fornitore di servizio e tu stai acquistando pubblicità da questa azienda. Al termine di ogni campagna pubblicitaria o, meglio, al raggiungimento della soglia di fatturazione, Facebook ti emetterà una fattura che conterrà il numero della tua Partita IVA. La puoi trovare nell’apposita sezione “Fatturazione e metodi di pagamento” e la puoi stampare e poi portare dal commercialista.

Ha dunque senso ragionare anche in questi termini: investire del denaro su Facebook Ads significa puntare ad incrementare i propri incassi o anche solo aumentare la visibilità sul web, deducendone il costo dalle tasse. In caso di utili molto elevati questa convenienza è ancor più evidente.

Facebook è dunque uno dei modi per abbassare il carico fiscale di un’impresa. Se vuoi approfondire l’argomento, leggi l’articolo: I 9 trucchi legali per pagare meno tasse se hai una piccola attività.

Scaricare pubblicità dalle tasse

Quanto investire in campagne pubblicitarie per ottenere risultati?

Qual è il budget di spesa che può portare dei risultati concreti al tuo business?

E’ difficile stabilirlo con certezza e nessuno meglio di chi possiede l’azienda può farlo.

Ciò che deve passare è invece il principio che se la pubblicità su Facebook viene fatta per garantire un flusso di nuovi clienti alla propria attività, allora non bisogna mai smettere di farla. Una volta fatta pratica, una volta imparato che tipo di strategie funziona, è bene andare avanti e fermarsi solo quando i risultati iniziano a calare. Ma, a quel punto, anziché smettere di utilizzare questo prezioso strumento, occorre semplicemente apportare le necessarie modifiche.

Il principio in base al quale si fa una campagna pubblicitaria per un mese e poi ci si ferma appartiene ad un mondo che non c’è più e che è strettamente legato alle forme pubblicitarie tradizionali.

Un tempo si faceva un giro di volantini e poi ci si fermava per qualche mese. Poi qualche manifesto e altro stop. Infine, si stampavano nuovi biglietti da visita nella speranza che la cosa portasse qualche risultato. Una speranza vana, ovviamente.

Con la pubblicità online, invece, non si può ragionare in questo modo.

Siccome tu hai sempre bisogno di nuovi clienti, allora avrai sempre delle campagne di marketing attive, siano esse su Facebook, su Google o su qualunque altro mezzo.

Per questo motivo, non fermarti mai. Scegli pure il budget minimo per le campagne (attualmente 5 euro), ma mantienilo costante. Poi, prova ad aumentare e verifica se la crescita dei contatti o delle vendite è proporzionale all’aumento della spesa. Se lo è, aumenta ulteriormente. Se non lo è, trova il giusto equilibrio.

Il marketing è un costo solo se non porta risultati. Se porta risultati è una risorsa, è un asset strategico del quale non puoi fare a meno.

 

Come attirare clienti nel tuo ristorante gratis senza sprecare soldi in pubblicità

Se vuoi sapere come attirare clienti nel tuo ristorante senza sprecare denaro in pubblicità avrai, in questo post, le risposte che stai cercando.

Infatti, una delle convinzioni più diffuse nel mondo della ristorazione è quello che per attirare clienti nel proprio locale sia necessario investire ingenti risorse economiche.

Risorse di cui spesso si è sprovvisti anche perché le spese per la gestione di un ristorante sono sempre talmente elevate da non lasciare quasi spazio ad altro.

Inoltre, chiunque abbia provato a pubblicizzare la propria attività può vantare esperienze poco gratificanti:

  • agenzie truffaldine che ti promettono di essere primo su Google ma l’unico risultato che ti portano è quello di aver regalato loro denaro;
  • volantini, manifesti, spot alla radio, inserzioni sui quotidiani e sponsorizzazioni varie che non ti hanno fatto neanche recuperare le spese;
  • contratti truffaldini che ti hanno vincolato per svariate centinaia di euro l’anno, magari per il sito web, fornendoti un prodotto di scarsa qualità.

La pubblicità per i ristoranti? E’ inutile per attirare i clienti!

Certo, in un blog che parla di marketing è abbastanza curioso utilizzare un’affermazione come questa.

La realtà però è che se il tuo obiettivo è quello di rilanciare il tuo ristorante cercando, pertanto, di attirare nuovi clienti, fare pubblicità non serve praticamente a nulla.

Ieri sera ho cenato in un locale torinese piuttosto rinomato per quanto sia stato aperto da pochi anni e sia gestito da ragazzi che hanno meno di quarant’anni.

Beh, loro non solo si sono ritagliati un posto di rilievo in un mercato saturo di locali come quello della città capoluogo del Piemonte, peraltro posizionandosi in una zona periferica della città, ma hanno avuto un tale successo che hanno scelto di aprire un secondo ristorante nel quale applicare le stesse strategie che hanno applicato ottimamente nel primo locale.

Cosa hanno fatto, se non hanno fatto pubblicità?

Semplice: hanno lavorato su 3 fronti, che ora illustrerò.

  1. Un’idea di cucina chiara, definita e legata al territorio.
  2. Un utilizzo ottimale delle public relations
  3. Una presenza intelligente sui social network e su internet.

Un locale di successo ha un’idea di cucina chiara

Non esiste un ristorante di successo che non abbia un’idea di cucina chiara e definita, immediatamente comprensibile dai clienti.

In questo locale l’idea di cucina è quella di una trattoria nella quale si preparano pochi piatti ma curati al minimo dettaglio, con materie prime fresche e provenienti dal territorio. Non trovi piatti da Masterchef con nomi altisonanti e presentazioni artistiche. Trovi piatti ben presentati ma di cui è il gusto e il sapore a colpirti.

Chi prenota in questo ristorante per la prima volta sa cosa aspettarsi. Se desidera un locale stellato si rivolge altrove. Se punta alla cena “di quantità” a prezzo basso, idem.

Questa idea di cucina viene COMUNICATA in modo efficace!

Il ristorante in questione ha un’idea di cucina precisa e lo comunica in maniera efficace. Essere specializzati o focalizzati è molto importante per distinguersi dalla massa di locali tutti uguali, ma se la gente non lo sa… allora non serve a nulla!

Le public relations: la pubblicità invisibile che paga di più!

Cosa sono le public relations e come possono essere utilizzate in un ristorante?

Come spiego nel mio libro “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, le public relations non sono altro che le “collaborazioni, le partnership e il passaparola mirato” che un ristoratore deve sfruttare per crearsi un giro di clientela.

Nella pratica, ciò che occorre fare è:

contattare gli influencer, i blogger, i PR, i giornalisti e fare in modo che parlino del tuo ristorante;
– creare delle partnership con titolari di attività “in target” in modo da condividere la rispettiva clientela;
– riuscire ad attirare, nel proprio locale, calciatori, sportivi, intellettuali e VIP in genere.

Certo, questo è un lavoro che non si improvvisa e che non si realizza da un giorno all’altro, ma è alla base dei locali più trendy e di maggior successo.

Approfondisco queste tematiche nel mio libro e qui non posso, per motivi di spazio, dilungarmi oltre. Sappi però che stiamo parlando di strategie che ti possono portare grande visibilità senza quasi investire denaro!

Nel locale in cui ho cenato ieri sera, per dire, sono soliti cenare i calciatori delle due squadre torinesi. E infatti ieri, al tavolo di fianco al nostro, cenava un calciatore della Juventus e della Nazionale, per la gioia manifesta dei bambini presenti e (apparentemente) più contenuta da parte degli adulti…

L’idea di frequentare il locale “dove vanno i calciatori” alletta i clienti e la speranza di cenare di fianco a loro e magari strappare una foto o un autografo agisce come una calamita per crearsi un giro di clientela fedele.

Il marketing che funziona: essere presenti su internet

Le nuove opportunità fornite dal web devono essere sfruttate da chiunque faccia business. Questo però va fatto in modo intelligente e consapevole, operando all’interno di una strategia efficace e razionale.

Il sito web di un ristorante non è solo “la tua vetrina su internet” come ti hanno detto fino ad oggi quelli che te ne volevano vendere uno a tutti i costi.

Usare Facebook per trovare nuovi clienti non significa che ti basta postare le foto di qualche piatto che proponi nel tuo locale ogni 2 o 3 settimane.

Twitter, Instagram, Pinterest e chi più ne ha più ne metta non rappresentano dei problemi ma delle risorse.

Questi banali concetti sono ignorati dalla maggior parte dei ristoratori, e non certo per colpa loro.

Nei locali di successo, però, c’è una strategia di marketing applicata al proprio ristorante, che può essere progettata e portata avanti dal ristoratore stesso o da persone dello staff correttamente formati.

Una strategia che preveda la creazione di un sito fatto in un certo modo, con un sistema di prenotazione online, con il menu sempre aggiornato e con i prezzi altrettanto aggiornati; che contenga foto, video e articoli nei quali si trasmette la propria idea di cucina, il proprio legame con il territorio e con le materie prime, in modo da far percepire al cliente che quel ristorante è molto di più che un locale nel quale mangiare qualche pietanza.

Una strategia che deve quindi prevedere una costante presenza sui social network che non si deve però limitare ai post tipo questo:

commento2

Nella pagina Facebook del ristorante saranno pubblicate le foto dei piatti, sì, ma anche i selfie e gli scatti dei clienti; i video di preparazione delle ricette da parte dello chef e molto altro ancora, come spiego nel mio libro.

Allo stesso modo, un ristoratore competente e abile che sa come gestire un ristorante, sa che le recensioni da parte dei clienti NON sono un qualcosa da subire passivamente né un qualcosa di negativo dal quale difendersi.

Le recensioni, se positive e costanti, possono fare decollare un ristorante!

Ma, anche qui, aspettare che arrivino da sole, senza provare, in modo del tutto lecito, a incentivarle è davvero ingenuo. (Ne parlo in questo articolo: “Come avere migliaia di recensioni positive su TripAdvisor“).

Proprio mentre sto scrivendo questo articolo, ho ricevuto il seguente commento da parte di uno chef-blogger (categoria che mi lascia abbastanza dubbioso ma tant’è):

come attirare clienti per il tuo ristorante

A parte il fatto che questa persona non ha un ristorante proprio e, quindi, ignora i problemi reali che affronta quotidianamente chi svolge questa faticosa professione, essa non fa altro che riproporre un modo di pensare tipico di chi fa impresa in Italia:

“Basta fare bene il proprio lavoro per avere successo”

Ma allora, mi chiedo io, com’è che tutti i ristoratori che conosco (e sono tanti…), sostengono di essere i migliori nel loro lavoro, e poi, però, questo successo non ce l’hanno?

Certo, la crisi, la concorrenza, le tasse, il personale talvolta poco preparato eccetera eccetera sono tutti ostacoli lungo il cammino che porta al successo, però queste cose esistono per tutti, anche per chi davvero ha il ristorante sempre pieno di clienti che, felici e soddisfatti, riempiono TripAdvisor di recensioni entusiaste.

Se in uno stesso mercato ci sono 10 ristoranti e 8 sopravvivono a stento e 2 hanno successo, significa che ci sono 8 ristoratori che non svolgono bene il loro lavoro e solo 2 che lo fanno.

Ma sarà poi vero?

Davvero in quegli 8 ristoranti si mangia male?

Non sempre è così!

Spesso ci sono ristoranti nei quali si mangia bene, dove non ci sono grandi problemi di organizzazione interna, dove lo staff è gentile e il locale pulito e ben arredato, che però stentano a decollare o a fare i numeri che si facevano negli anni pre-crisi.

Ciò che accade a queste persone è che continuano a ragionare come ragionavano mio padre (idraulico) e mio nonno (che aveva un banco al mercato): lavora bene e non ti mancheranno mai clienti.

Oggi il mondo è cambiato, oggi c’è più concorrenza, più diffidenza, più necessità di saper comunicare con i tuoi potenziali clienti.

Oggi un locale nel quale il titolare non abbia:

  • Una strategia di acquisizione clienti che generi un flusso costante di nuovi clienti;
  • Un sistema di fidelizzazione dei clienti acquisiti per poter comunicare costantemente con loro;
  • La capacità di ottenere recensioni positive da parte dei clienti;
  • Una serie di public relations efficace,

non otterrà mai il risultato di avere un ristorante che gira alla grande!

E questo a prescindere da tutto il resto!

Certo, se nel tuo locale non c’è un’idea di cucina diversa da quella della massa dei ristoranti presenti nella tua città; se non utilizzi materie prime di qualità; se non proponi piatti ben preparati e ben presentati; se non hai uno staff efficiente; se non hai un sito web che comunichi la tua idea e ti avvicini al cliente che vorrebbe prenotare un tavolo; se non sei presente sui social… allora un buon marketing NON ti porterà grandi risultati, anzi.

Se lavori bene e conosci e applichi le strategie di marketing, otterrai grandi successi.

Se lavori male e fai marketing non fai che amplificare la tua scarsa professionalità e il fallimento arriverà ancora prima!

La cosa molto interessante, per chiudere il discorso, è che tutte le strategie di cui ho parlato in questo lungo post, che spero tu abbia apprezzato, non richiedono grandi investimenti di risorse, anzi.

Ciò che devi davvero fare è investire nella tua formazione, nel tuo modo di concepire la tua professione. Fin quando ritieni che il tuo lavoro sia quello di “gestire” un locale badando a ciò che accade in cucina e in sala, oltre che occuparti di fornitori e burocrazia, allora non potrai mai far decollare il tuo business.

Se inizi a comprendere che, come primo passo, devi capire come applicare le strategie che ti ho accennato in questo post (e che approfondisco nel mio libro: “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, allora tutto verrà di conseguenza.

Basta regalare denaro a sedicenti agenzie marketing o a tipografie specializzate in volantini e manifesti.

Inizia a studiare e vedrai che non ti servirà più denaro per pubblicizzare il tuo ristorante ma basterà sfruttare la tua competenza per avere il successo che meriti.

mokup

 

Come trovare clienti per un ristorante, anche se non hai risorse da investire

Ogni anno si registrano centinaia di nuove aperture di nuovi ristoranti. Basta fare un giro per le città italiane per accorgersene.

Ma, ogni anno, le chiusure sono sempre superiori, e di parecchie migliaia, rispetto alle aperture.

Questo significa una cosa sola: aprire un ristorante è piuttosto facile, farlo diventare un’impresa di successo è molto, molto difficile.

Il successo di un ristorante passa attraverso la sua capacità di trovare clienti!

Non più di una settimana fa un amico, che nella vita ha sempre fatto il lavoratore dipendente e ha un posto di lavoro stabile e abbastanza immune da crisi e cicli economici, mi ha detto che è fortemente intenzionato ad aprire un ristorante: “Che ci vuole? Ho qualche soldo da investire, ho un amico cuoco bravissimo che verrebbe a formare il mio personale di cucina e comprerò solo materie prime di alta qualità. Il successo è assicurato“. Ingenuo, vero?

Eppure, è così che ragionano in molti: basta cucinare bene, fornire le portate giuste al prezzo giusto e… il gioco è fatto!

Se sei un ristoratore da qualche anno ti sei dovuto accorgere ben presto che non è così, eppure, nel 90% dei casi, si continua ad essere convinti che un ristorante, per avere successo, ha bisogno di preparare pietanze buone e offrirle al prezzo giusto.

[Per saperne di più…]

#8: I 7 errori che commettono gli imprenditori italiani – C’era una volta il Business

Nuova puntata del podcast C’era una volta il Business, dedicato al marketing per la piccola attività.

Si parla dei 7 errori che commettono i piccoli imprenditori italiani, a cominciare dal ragionare come ai vecchi tempi fino ad arrivare al pensare da consumatore anziché da produttore.

Conducono: Emiliano Lemma e Omar Cecchelani

Ascoltaci online da qui:

Oppure salva la puntata sul tuo dispositivo da qui: (clicca col tasto destro)

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