Come creare un sito internet aziendale gratis

Se hai una piccola attività, ormai è chiaro che non puoi non avere un sito web, qualsiasi possa essere il tuo business ormai è fondamentale essere presenti in rete, perchè le persone passano su internet buona parte del loro tempo e se devono cercare qualcosa, per prima cosa vanno sul motore di ricerca e provano a cercare “idraulico a torino“, “mobilificio a isernia“, “ristorante a trapani” oppure cliccano sulle inserzioni pubblicitarie presenti ormai copiose su Facebook.

E aggiungo una cosa ancora, che proprio Facebook ha già superato i volumi di traffico di Google, e questo rende ancora più importante essere presenti proprio laddove la gente è attiva, ovvero più su Facebook che su Google…

Ma torniamo al tuo sito: suppongo, anzi sono sicuro che se stai leggendo questo post, probabilmente hai già il sito web per la tua attività che probabilmente non ti porta nessun cliente, o sei fortemente intenzionato a “farti fare il sito” perchè ne hai compreso la funzione di magnete per i nuovi clienti e la sua ormai imprescindibile importanza. [Per saperne di più…]

C’era una volta il Business #5: Non perdere anche questo treno

Nuova puntata del podcast C’era una volta il Business.

Oggi raccontiamo la storia di Luigi, parrucchiere di Novara che rappresenta il classico imprenditore italiano medio, poco restio a spendere, poco colto magari, ma anche piuttosto sveglio. Uno che, grazie alla pubblicità su internet, ha fatto il salto da parrucchiere a imprenditore e che, oggi, ha deciso di iniziare a fare pubblicità su Facebook.
La seconda storia è quella di una giovane ristoratrice che sente che sta fallendo come imprenditrice perché il suo ristorante non decolla. Però, continua a considerare il marketing come un costo non necessario…

 

Ascolta online la puntata cliccando su play qui sotto:

 

Oppure, scarica da qui il file (clicca col tasto destro del mouse)

http://businessboom.podbean.com/mf/play/cpjnab/5-non-perdere-treno.mp3

Il segreto per trovare clienti VERI senza farsi fregare

Credo che ormai anche tu abbia letto le decine, centinaia, di articoli, guide, post, annunci sponsorizzati che strombazzano a gran voce, e senza timore di smentita, quanto sia facile trovare MILIONI di clienti su Facebook.

Il motivo è semplice: Facebook è ormai entrato nella vita di tutti noi come un tempo fece la televisione, solo che l’ha fatto in pochissimo tempo.

Però non è affatto vero che si possono trovare clienti su Facebook a palate senza alcuno sforzo o senza spendere e sprecare denaro.

Purtroppo, come ogni strumento, occorre conoscerlo bene.

E per te è ancora più difficile capire cosa devi fare.

Un tempo ti dicevano che se ti fossi fatto realizzare il sito per la tua attività i clienti sarebbero arrivati a fiotti.

Nella maggior parte dei casi, non è stato così.

Oggi, inoltre, ci sono tantissimi call center che chiamano tutte le attività italiane promettendo loro di farli andare “al primo posto su Google” a fronte della stipula di un piccolo contratto.

Si tratta spesso di vere e proprie truffe e, quando non lo sono, comunque non ti portano nessun risultato degno di nota.

E allora, capisco la tua confusione.

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Fa’ come Valentino Rossi! (Liberati del tuo concorrente più fastidioso)

Hai visto cosa è successo domenica nella Moto Gp?

Credo di sì, anche perché ne stanno parlando tutti.

Per farla breve, è successo che il mitico Valentino, che si sta giocando la conquista del titolo Mondiale, è stato  ostacolato per tutta la corsa da Marquez, un pilota spagnolo che non è in corsa per la conquista del titolo ma che cerca di favorire il connazionale Lorenzo.

Ad un certo punto della corsa, Valentino non ce l’ha più fatta ed ha assestato un piccolo calcio a Marquez.

(Senza entrare nella polemica, francamente non so se è stato il calcio a fare cadere Marquez o se Valentino abbia solo reagito
alla sua testata).

Una vicenda appassionante e che a me ha ricordato la lotta che ogni giorno conduco, come te, contro il mio rivale più grande:

le mie abitudini!

Il rivale più grande contro cui combatto ogni giorno.

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La differenza tra un’attività di successo e la tua. E dire che ti basterebbe conoscerne il segreto…

Ogni volta che una persona guarda al successo altrui, reagisce secondo due modalità, alla base del comportamento umano:

  1. Con invidia
  2. Con ammirazione

Le due differenti tipologie di reazione ai successi altrui danno il là ad atteggiamenti conseguenti e facilmente identificabili.

Chi reagisce con invidia al successo altrui tende a far emergere sentimenti di rabbia e, soprattutto, non pensa di poter fare qualcosa per imitare chi è stato più bravo di lui. Anzi.

Chi invidia il proprio concorrente che ha più successo, nella vita come nel lavoro, tende a non far seguire nessuna azione per raggiungere, anch’egli, un successo simile.

E non lo fa perché è fermamente convinto del fatto che, il concorrente di successo:

  • Ha avuto culo (e scusa il francesismo)
  • Ha avuto appoggi economici dalla famiglia
  • Ha goduto di raccomandazioni
  • Non paga le tasse e/o i fornitori

A questo punto del discorso occorre però fermarsi.

Se anche tu la pensi in questo modo, ti consiglio di abbandonare la lettura di questo articolo.

Esso infatti contiene dei suggerimenti utili ad uscire dal tuo attuale stato di stallo professionale (o comunque di difficoltà, altrimenti non avresti iniziato la lettura); suggerimenti che, però, per te saranno del tutto inutili, visto che ritieni che niente tu possa fare di fronte a culo, ricchezza di famiglia e raccomandazioni.

Nel tuo modo di pensare tu stai facendo il massimo e se non riesci a fare di più è solo per il fatto che la sfortuna, la mancanza di appoggi e raccomandazioni, o la tua onestà, davvero non te lo consentono.

Ti auguro tutto il bene che ti meriti e buon proseguimento.

Per gli altri, invece, il discorso può proseguire.

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Una storia vera: Come ha raddoppiato DAVVERO i suoi clienti, senza l’aiuto di nessuno.

Luana ha un sogno: lavorare con i bambini. Una passione che ha sempre avuto, prima ancora di diventare mamma a sua volta. Una passione che per lei, come per molti altri, per tanti anni è rimasta solo un’aspirazione. Un sogno.

Poi un giorno il destino decide per lei: l’azienda nella quale lavora chiude e lei deve decidere se cercare nuovamente un posto di lavoro oppure se assecondare la sua passione. Prende coraggio, rinuncia ad uno stipendio sicuro quale quello derivante da un nuovo impiego, frequenta un corso per ottenere l’abilitazione e, dopo tante fatiche riesce, finalmente, ad aprire il suo nido in famiglia.

Una piccola attività, che risponde alla necessità, sempre più sentita da parte dei genitori, di custodire all’interno di un’abitazione un numero limitato di bambini dai 0 ai 3 anni.

Con tanto entusiasmo Luana apre formalmente la sua attività. Ha paura, come tutte le persone che per la prima volta aprono un’impresa, però è abbastanza serena: siccome può ospitare un numero limitato di bambini, vuoi che sia così difficile trovarli? Probabilmente avrà problemi di abbondanza, pensa, e quindi, in futuro, occorrerà trovare una nuova struttura, organizzare corsi per attività diverse eccetera eccetera.

L’entusiasmo, insomma, batte l’insicurezza.

Luana pensa che il vecchio adagio secondo cui: “la pubblicità è l’anima del commercio” debba contenere per forza di cose una massiccia dose di verità. E allora realizza dei volantini ed inizia a distribuirli, personalmente, nei luoghi strategici della sua città. “Dove posso trovare i miei potenziali clienti?”, si domanda. E la risposta è: “studi pediatrici, consultori, scuole”.

Purtroppo, i volantini non ottengono risultati.

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I clienti si comprano: ecco come 3 euro si trasformano in 600!

Ogni volta che pubblico un articolo sul blog, o che pubblico un post su Facebook o che, più semplicemente, parlo con un piccolo imprenditore e gli spiego l’importanza di avere un sistema di acquisizione di nuovi clienti, si scatena la reazione furibonda di chi proprio non vuole accettare un’amara verità:

I clienti si comprano!

Lo so, non è mai stato così. Non lo era per tuo padre e non lo era fino a ieri, quando ti dovevi preoccupare solo di lavorare bene e, di sicuro, i clienti sarebbero arrivati.

Nel caso in cui non te ne fossi accorto, le cose sono cambiate, ma di questo parleremo dopo.

Moltissimi lettori dei miei post mi attaccano ferocemente quando scrivo che:

  1. Oggi, se non cerchi nuovi clienti tramite la promozione della tua attività sei destinato a fallire
  2. La pubblicità tradizionale (volantini, manifesti, giornali e radio) non è adatta a chi ha una piccola attività
  3. Avere un sito è del tutto inutile
  4. I clienti si comprano!

Ogni singolo punto crea rabbia che spesso si trasforma in insulti feroci nei miei confronti.

Vediamo, punto per punto, cosa mi viene rimproverato dai miei detrattori.

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Hai un sito per la tua attività? Ecco 10 menzogne che sicuramente ti hanno raccontato (e una ti sconvolgerà)

Ogni volta che parlo con una persona che ha una piccola attività e che è un po’ affranta dai risultati che sta ottenendo sul fronte della ricerca di nuovi clienti mediante campagne pubblicitarie, vengo assalito dallo sconforto e dalla rabbia.

Perché è incredibile quanto siano diffuse, e date per scontate, alcune convinzioni che fanno tanto comodo a chi campa sulle spalle delle persone che lavorano e non hanno tempo per informarsi a dovere.

Il 90% dei titolari di piccole attività sono convinti che basta avere il sito per trovare clienti su internet.

Ovviamente non è vero e anzi, non è questa l’unica convinzione del tutto errata con la quale agenzie web e agenti incravattati spillano quattrini agli ignari imprenditori, senza portare loro alcun risultato.

Purtroppo so che questo articolo mi creerà parecchi problemi perché migliaia sono le agenzie che prosperano grazie a queste convinzioni indotte ed errate, però ho a cuore la verità e voglio che emerga.

Ho così elencato le 10 cose che le web agency propinano ai loro clienti spacciandole per vere e che, invece, sono assolutamente false.

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Come pubblicizzare una piccola azienda senza buttar via soldi

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La risposta sembra scontata: “Mai! A che mi serve fare pubblicità nel deserto?“.

Eppure proprio mentre stai leggendo questo articolo ci sono centinaia di piccoli imprenditori come te, in Italia e forse nel mondo, che stanno comprando spazi pubblicitari come questo!

Migliaia di persone che vengono convinte INCONSAPEVOLMENTE a fare PUBBLICITA’ NEL DESERTO e forse proprio tu, che in questo momento stai pensando a chi potrebbe essere lo stolto che farebbe una cosa cosi stupida, potresti essere caduto inconsapevolmente in questa trappola!

Cosa significa far pubblicità nel deserto?

Significa reclamizzare il tuo prodotto o servizio a persone che non sono, e non saranno mai tuoi potenziali clienti. Un po’ come provare a vendere un paio di guanti ad un uomo a cui hanno amputato le le mani… [Per saperne di più…]

Hai un negozio? Ti regalo 3 strategie di successo da applicare SUBITO!

Ogni volta che entro in un negozio e mi accorgo che il suo titolare non sta facendo nulla, ma proprio nulla, per fare in modo che il suo business decolli mi assale un mix di sdegno e di rassegnazione.

Dovesse essere vero il detto secondo il quale: “se sta aperto significa che le cose funzionano (e non ha bisogno di suggerimenti)“, allora se ne evincerebbe che il commercio italiano naviga in acque limpide e serene come in un solare giorno di luglio nel mare al largo del Salento.

Invece basta fare un giro in città per accorgersi quanto la crisi sia più accentuata rispetto a quanto dicono giornali e televisioni. Se anche una piccola ripresa sembra esserci, questa non riguarda certo il commercio al dettaglio.

Nella mia città, anche in vie molto trafficate e centrali, c’è quasi un’alternanza perfetta tra negozi aperti ed altri desolatamente chiusi.

Sono certo, perché l’ho sperimentato in prima persona parecchie volte, che anche il titolare delle attività che hanno appena chiuso, fino al giorno prima della chiusura respingevano sdegnati le offerte di aiuto.

Loro sanno cosa fare, certo. Però chiudono.

Siccome tu stai leggendo questo articolo, appartieni quantomeno a quella categoria di persone che, magari sono scettiche, magari leggono solo le prime righe o guardano le figure (perché ci sono cose più serie nella vita che leggere un post su un blog, magari studiarsi a memoria le pagelle delle partite della squadra del cuore…), però, quantomeno hanno ancora l’umiltà di ascoltare i consigli di chi aiuta a rimettersi in piedi attività da più di 15 anni o comunque non si rassegnano al fallimento.

Se hai un negozio, e sei intenzionato a tenere le serrande alzate ancora a lungo, allora credo che tu possa leggere questi consigli che ho da darti e valutare se siano applicabili alla tua attività.

Se hai un negozio, la logica che dovrebbe guidarti è quella di fare il contrario di quanto fanno gli altri o, perlomeno, di imitare i negozi affiliati alle grande catene.

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