Come trovare clienti per un ristorante, anche se non hai risorse da investire

Ogni anno si registrano centinaia di nuove aperture di nuovi ristoranti. Basta fare un giro per le città italiane per accorgersene.

Ma, ogni anno, le chiusure sono sempre superiori, e di parecchie migliaia, rispetto alle aperture.

Questo significa una cosa sola: aprire un ristorante è piuttosto facile, farlo diventare un’impresa di successo è molto, molto difficile.

Il successo di un ristorante passa attraverso la sua capacità di trovare clienti!

Non più di una settimana fa un amico, che nella vita ha sempre fatto il lavoratore dipendente e ha un posto di lavoro stabile e abbastanza immune da crisi e cicli economici, mi ha detto che è fortemente intenzionato ad aprire un ristorante: “Che ci vuole? Ho qualche soldo da investire, ho un amico cuoco bravissimo che verrebbe a formare il mio personale di cucina e comprerò solo materie prime di alta qualità. Il successo è assicurato“. Ingenuo, vero?

Eppure, è così che ragionano in molti: basta cucinare bene, fornire le portate giuste al prezzo giusto e… il gioco è fatto!

Se sei un ristoratore da qualche anno ti sei dovuto accorgere ben presto che non è così, eppure, nel 90% dei casi, si continua ad essere convinti che un ristorante, per avere successo, ha bisogno di preparare pietanze buone e offrirle al prezzo giusto.

L’errore sta alla base ed è relativo al fatto che anche il ristoratore, così come l’imprenditore italiano in genere, crede che il suo lavoro sia preparare il prodotto e stop. Tutto il resto è di contorno.

Invece, sono 3 i cardini su cui si poggia un’impresa di successo, ossia:

  1. La gestione amministrativa e finanziaria;
  2. La realizzazione del prodotto;
  3. La vendita

Nel caso di un ristorante, significa che il titolare deve occuparsi:

  1. Degli aspetti burocratici, della gestione del personale, fornitori e materie prime;
  2. Della gestione della cucina, del menu e della sala;
  3. Della promozione del proprio locale.

La nota dolente, quella trascurata da tutti o quasi, è quella relativa al punto 3.

Il 90% dei ristoratori pensa che il marketing corrisponda alla pubblicità tradizionale e non lo ritiene un aspetto fondamentale del suo lavoro. Infatti, tende o a non implementarlo per nulla, oppure a delegarlo ad agenzie e consulenti improvvisati.

L’errore è tutto qui.

Ad eccezion fatta per i ristoranti stellati, che hanno una strategia di acquisizione clienti e di pubblic relations che un ristoratore normale non può imitare, il segreto dei locali di successo NON è nei loro piatti ma nelle strategie di marketing che hanno adottato.

Può sembrare scontato e banale ma è la pura e semplice verità.

Certo, nessun ristorante che propone piatti non buoni a prezzi folli può avere successo soltanto grazie alle strategie di marketing più efficaci ma, a parità di condizioni, in presenza cioè delle caratteristiche di qualità che non possono mancare in un locale che vuole restare “in piedi” a lungo, è il marketing a fare la differenza.

E il marketing, attenzione, non ha nulla a che fare con la pubblicità tradizionale.

Volantini, manifesti, inserzioni sui giornali locali, spot radiofonici e presenza sugli elenchi telefonici rappresentano un modo di fare marketing vecchio e inadeguato. Non al passo coi tempi. E, soprattutto, incapace di fornire risultati validi.

Il marketing che può portare al successo un ristorante non ha nulla a che vedere con volantini ed elenchi telefonici.

Il marketing di cui parlo nel mio libro: “Da Bottegaio a Commerciante di Successo” è formato da un’insieme di strategie che comprende:

  • Strategie di partnership e di public relations;
  • Strategie di acquisizione clienti a basso costo;
  • Un sito web adeguato e che fornisce informazioni utili e contenuti;
  • Strategie di fidelizzazione della clientela;
  • Organizzazione di serate speciali ed eventi;
  • Tecniche per aumentare la spesa media dei clienti;
  • Strategie per ottenere recensioni positive in modo automatico

e molto altre ancora.

Nulla di eccessivamente complicato, sia chiaro. Però si tratta di aspetti che devi poter gestire e controllare da solo, anche se si tratta di cose che, secondo la visione classica del ristoratore italiano, nulla hanno a che vedere con la tua professione.

Non ti sto dicendo che, da domani, ogni ristoratore dovrà diventare un esperto di marketing (anche se non guasterebbe…) ma che deve iniziare a conoscere quantomeno le strategie che i ristoranti di successo già applicano per implementarle nel proprio locale.

E se anche egli non avrà il tempo, o la capacità, di occuparsi in prima persona di queste strategie, dovrà conoscerle, indirizzarle e, infine, controllarle così come fa con il suo personale di cucina anche se egli non è un cuoco o con i conti del suo locale anche se non è un commercialista.

Nessun ristoratore si fa fregare da uno chef che millanta una grande professionalità ma poi si rileva un ciarlatano. Non gli serve essere un cuoco per poter giudicare un bravo chef da un incapace. Allo stesso modo, egli potrà anche affidare la gestione delle strategie di marketing a qualcuno del suo staff o affidarlo esternamente senza farsi fregare, perché ne conoscerà i principi, le teorie e la finalità.

Infine, potrà controllare i risultati e, se questi non saranno adeguati, prendere le decisioni più opportune in merito.

Pensare invece che basti farsi fare il sito da quelli degli elenchi telefonici, spendendo uno sproposito e poi postare un paio di foto alla settimana sulla pagina Facebook del ristorante per poter portare al successo un locale nel 2016, concentrandosi solo su quel che succede in sala e in cucina, rappresenta un errore davvero grave.

mokupSe hai un ristorante NON puoi davvero sprecare questa opportunità, visto che, al costo di una pizza e una birra in un locale senza pretese potrai non solo portare al successo la tua attività, ma anche risparmiare migliaia di euro l’anno in pubblicità inutile.

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PS. Approfondisci l’argomento del marketing per la ristorazione leggendo i post del blog Ricetta Vincente.

Comments

  1. Giuliano dice

    Dipende dalle zone dove operi.Grosseto è una città molto particolare ci sono più ristoranti e pizzerie che abitanti di una ignoranza culinaria incredibile.sono tutti cuochi e pizzaioli,anche chi ha fatto il netturbino si improvvisa ristoratore e lavora chi tiene i prezzi più bassi.cene a 12.lo euro ci rimettono pur di avere gente ed anche gli scarti diventano prelibatezze…incredibile ma vero e su trip e visto commenti esilaranti è veramente una vergogna qui provare per credere.

    • dice

      Giuliano, nel mio libro spiego proprio i motivi per i quali le strategie di marketing che insegno sono valide ovunque e, ancor di più, in una zona nella quale ci sono tanti locali tutti uguali e indifferenziati.

  2. dice

    Vivo in un paesino con caratteristiche uguali al suo racconto mi piacerebbe sapere cosa fare x lavorare visto che io nn intendo rimetterci e tra laltro facendo solo pizz. Sono gia penalizzato se mi da qualche consiglio lo accetto volentieri grazie

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